Tra sogno e memoria, un omaggio al genio di Fellini
Milano – Teatro Franco Parenti – 17 aprile 2025 ore 21.00
Debutto a Milano e Madrid per lo spettacolo-omaggio al maestro riminese. AnMARCORD, nuova produzione di prosa di STM Scuola del Teatro Musicale, sarà in scena a Milano, al Teatro Franco Parenti in Sala Grande giovedì 17 aprile alle ore 21:00 e a Madrid presso il Teatro dell’lstituto Italiano di Cultura l’8 maggio alle ore 20:00.
Lo spettacolo è organizzato nella cornice del progetto GRAND TOUR AFAM, finanziato dall’Unione Europea Next Generation EU (NGEU) per l’internazionalizzazione degli istituti di istruzione superiore artistica e musicale (AFAM), nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
AnMARCORD ispirato all’universo felliniano, si propone di esplorare episodi reali e documentati dell’infanzia del grande maestro, offrendo uno sguardo intimo e autentico sulle radici del suo immaginario. AnMARCORD non è solo un omaggio al film, ma un viaggio teatrale che intreccia memorie personali, suggestioni poetiche e frammenti di vita che hanno contribuito a forgiare l’inconfondibile estetica felliniana. Attraverso un sapiente intreccio di narrazione, immagini e musica, lo spettacolo invita il pubblico a riscoprire il mondo di Fellini in una nuova luce, evocando atmosfere, emozioni e personaggi che hanno segnato il suo percorso artistico e umano.
La drammaturgia è di Rodolfo Ciulla, mentre la regia è affidata a Marco Iacomelli e Massimiliano Perticari.
Il ruolo di Federico Fellini è interpretato da Pietro Ubaldi, celebre doppiatore, autore e conduttore televisivo italiano. Indimenticabile la sua partecipazione alla saga cinematografica Pirati dei Caraibi nella quale ha dato la voce al pirata Hector Barbossa. Ha, inoltre, prestato la voce a Jeremy Clarkson in tutte le puntate della celebre serie BBC Top Gear.
Al suo fianco in scena un cast di 21 attori, tutti diplomati e allievi attori e allieve attrici della STM.
Raccontare qualcosa di nuovo su Federico Fellini è una sfida. È stato – ed è tuttora – uno dei maestri indiscussi del nostro patrimonio culturale, e su di lui, sulla sua arte e sulla sua visione del mondo, si è detto e scritto moltissimo.
Con Amarcord, capolavoro del 1973, Fellini sembra offrire al pubblico uno spaccato intimo della sua infanzia a Rimini. Ma è solo un’apparenza. Il regista, con la sua consueta maestria, intreccia realtà e finzione, memoria e immaginazione, costruendo un racconto che sfugge continuamente a ogni tentativo di classificazione. Nei suoi ricordi, disseminati tra interviste, film, autobiografie e racconti orali, la linea tra ciò che è stato vissuto e ciò che è stato sognato si fa sottilissima.
AnMARCORD – che in dialetto riminese significa “non mi ricordo” – nasce proprio da questa zona grigia della memoria. Il titolo, in gioco e contrapposizione con Amarcord, rivendica fin da subito l’impossibilità (o forse il rifiuto) di distinguere con certezza tra l’autobiografia e la costruzione artistica.
Lo spettacolo si propone di esplorare episodi reali e documentati dell’infanzia del maestro, indagando le radici del suo immaginario. Cosa ha visto, ascoltato, vissuto il piccolo Federico nella Rimini degli anni Trenta? Quali frammenti del mondo che lo circondava sono poi confluiti nel suo cinema?
Ma inoltrarsi nella memoria di Fellini significa anche, inevitabilmente, cadere nel suo incantesimo: ogni aneddoto, ogni immagine può trasformarsi, sfumare, cambiare forma.
Una domanda ha guidato la ricerca letteraria e drammaturgica alla base di questo lavoro: come ha fatto un ragazzo nato nel 1920 nella bucolica provincia italiana, cresciuto negli anni del regime fascista in una famiglia di estrazione quasi popolare, a diventare uno degli artisti più visionari e riconosciuti del Novecento?
AnMARCORD prova a rispondere senza risposte definitive. Lo fa evocando il suono, la materia e la poesia di un’infanzia che è stata forse vissuta o forse solo immaginata.