13 e 14 giugno 2022, ore 20.30 – Teatro Lirico Giorgio Gaber.
Con due serate dedicate a La bohème di Giacomo Puccini, eseguita in forma di concerto, il 13 e il 14 giugno la Civica Scuola di Musica Claudio Abbado festeggia al Teatro Lirico Gaber, luogo simbolo della città, i suoi 160 anni.
“Sarà uno spettacolo di giovani per i giovani”, afferma Roberto Favaro, direttore della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado, “realizzato con lo scopo di avvicinare un pubblico estraneo alla lirica. La nostra Bohème è concepita come un lavoro di squadra e di saperi integrati. L’opera, in forma di concerto, vede la partecipazione degli studenti di strumento, canto e direzione d’orchestra della nostra Scuola e la collaborazione della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi e, nella fase iniziale, del corso di scenografia dell’Accademia di Brera. Lo spettacolo rientra nel Progetto Bohème Experience 2022, un percorso didattico sull’opera pucciniana che ha impegnato gli studenti dell’Istituto di Musica Classica per tutto l’anno accademico nella sede di Villa Simonetta.
Le celebrazioni sono sempre una buona opportunità per ricordare quanta strada si è percorsa, soprattutto quando si tratta di istituzioni storiche: la Civica Scuola di Musica Claudio Abbado, uno dei dipartimenti d’eccellenza di Fondazione Milano Scuole Civiche, fondata nel 1862 con lo scopo di formare strumentisti per la Civica banda e coristi per il Teatro alla Scala, ufficialmente intitolata al maestro Claudio Abbado nel 2014, è da sempre parte integrante della storia culturale milanese e ha formato generazioni di musicisti che anno dopo anno si affacciano sulla scena e affrontano l’emozionante avventura con il pubblico, con competenze, inclinazioni, passioni e aspirazioni personali.
L’esecuzione de La bohème mette dunque ancora una volta alla prova, e in modo significativo, gli studenti della Civica, che eseguiranno l’opera di Puccini in forma di concerto, con una sensibilità rinnovata nei confronti del passato e un’apertura verso il futuro, verso la professione che li attende. L’anniversario acquista così un senso più profondo perché fornisce l’occasione, a giovani artisti, di fronteggiare la grande sfida del palcoscenico e di confrontarsi con una platea importante come quella del Teatro Lirico, finalmente restituito alla sua città.
La scelta del capolavoro di Puccini, innovatore al di là delle mode, presenza stabile nei cartelloni dei teatri di tutto il mondo e figura amatissima dal pubblico, non è del resto casuale: i quattro quadri di Bohème, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, tratti da Scènes de la vie de bohème di Henri Murger del 1851, raccontano, attraverso una carrellata di momenti, la vita di giovani artisti, i loro sogni, i patimenti amorosi, i conflitti drammatici, le speranze, la gioia condivisa del gruppo e la più struggente solitudine.
Sicuramente, come sottolinea Roberto Favaro, direttore della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado, l’elemento dominante è la giovinezza: La bohème è un’opera che si focalizza sull’idillio di Rodolfo e Mimì ma è anche fortemente collettiva nella rappresentazione della vita di tutti i giorni dei suoi bohémien, sullo sfondo di una Parigi ottocentesca che, come afferma Debussy, “nessuno aveva saputo descrivere tanto bene quanto Puccini”.
Gli amici sono molto più che colleghi, sono compagni, aspiranti artisti, eroi contemporanei con cui condividere illusioni e disinganni, in un percorso in cui la ricerca dell’arte e della fama è costantemente accompagnata alla ricerca dell’amore.
I temi sono dunque eterni, e sempre giovani.
Sul podio, a dirigere il cantanti, Cori, Coro di voci bianche e l’Orchestra della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado, costituita per l’occasione anche da ex allievi e professionisti esterni, è Giuseppe Famularo, diplomato della Scuola al corso di direzione d’orchestra, specializzato nell’ambito operistico e recentemente scelto dal maestro Riccardo Muti per partecipare, unico italiano tra candidati di tutto il mondo, al progetto Riccardo Muti Italian Opera Academy presso la Fondazione Prada di Milano.
Il cast vede Viviana Nebuloni e Stefania Butti nel ruolo di Mimì e Mariano Sanfilippo e Alessandro Fantoni in quello di Rodolfo. Raffaele Emmolo è Marcello; Akihiro Shiraishi è Schaunard; Angelo Vitali è Colline; Gaia Nicosia e Viviana Nebuloni interpretano il ruolo di Musetta; Manuel Zanaga è Parpignol e un venditore ambulante; Sergente dei doganieri e Guardia è Ma Shuyang.
La bohème della Civica Scuola Claudio Abbado vede inoltre la partecipazione straordinaria, nelle parti di Alcindoro e del signor Benoît, del baritono Armando Ariostini, artista versatile, capace di spaziare dal repertorio classico – operistico a quello contemporaneo, da ruoli buffi a drammatici.
Ariostini è stato invitato in importanti teatri e festival del mondo e ha lavorato con direttori, registi e cantanti di fama internazionale; recentemente è stato ancora Benoît nel cast de La bohème, il film-opera prodotto dal Teatro dell’Opera di Roma e da Rai Cultura con la regia di Mario Martone e la direzione di Michele Mariotti.
Le letture sceniche sono curate dalla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi.
Un’attrice della Scuola leggerà, all’inizio di ogni quadro, i testi tratti dal romanzo Scènes de la vie de bohème di Henri Murger (1851) inseriti nel libretto dell’opera di Puccini.